LA GIOSTRA DELLA JALETTA

Con il termine folklore si indicano ancora oggi purtroppo, soltanto quelle manifestazioni di gruppi organizzati, i quali si esibiscono in ogni particolartità ella getsa cavaleresche, ai testi poetici e musocali tramandati dalla tradizione. La giostra della Jaletta è una degli innumerevoli aspetti della tradizione popolare, che sta ancora a indicare quelle attività intese a dare spettacolo, a creare a conseravre, a tramandare tutto quanto è utile alla collettività, ai giorni, che nulla interessa del passata. Un grande errore è quello di considerare la tradizione popolare soltanto un fatto locale, ma bisogna riportare a livello regionale e extraregionale con l'impiego di tutte le istruzioni.

 

16.gif (60362 byte)

 

LA GIOSTRA DELLA QUINTANA

A Foligno già nel XV secolo celebrava il Santo Patrono Feliciano con corse all'anello e alla Quintana.
La giostra prevede la sfida di dieci cavalieri uno per ogni rione città, si traccia un percorso a forma di otto con al centro il simulacro, guerriero ligneo detto Quintana. Al braccio del simulacro sono sono appesi gli anelli che i cavalieri devono infilare con la lancia nel percorrere il percorso della gara. La giostra si divide in tre tornate, vince il palio chi impiega meno tempo e con un minor numero di penalità, al vincitore è consegnato un drappo dipinto.

IL PALIO

Il palio era chiamato così nel Medioevo, dalla parola latina Pallium significante drappo, uno stendardo che veniva offerto da una città a qualche potente signore o sovrano, oppure il drappo di stoffa pregiata che costituiva l'antico premio di gare a carattere equestre.
Le gare equestre portate dai Greci e Romani ai più alti splendori,furono nuovamente ripristinate in grande stile verso il secolo XII da alcune città italiane, tra cui Firenze, Pisa, Siena, Asti, Bologna, Verona, Ferrara e Modena.
Le feste patronali e particolari celebrazioni in memoria di qualche avveniemtno eccezionale erano le occasioni per correre il palio.
Il primo Palio storicamente documentato avvenne nel 1275 alle porte di Alba in segno di sfida e di scherno.
Altri palii disputati in altre parti d'Italia sono:

Palio di Castel Alfero
Palio delle contrade di San Secondo
Palio del Timone (Massa Carrata)
Palio de lo Giubileo (Leonessa - Rieti)
Palio delle sette frazioni
Palio dei dieci Comuni (Montagnana)
Palio di Formi (1° domenica di agosto)
Palio dei castelli della Badia
Palio di San Giovanni Battista (Fabriano)
Tedalda (Arezzo)
Palio dell isola Palio dell'oca (Fossano)
Palio delle contrade (Fucecchio)
Etc. etc...

 

GIOSTRA, TORNEO, COMPETIZIONE, RODEO, QUINTANA, DIVERTIEMNTO FOLKLORICO A SAN MARCO LA CATOLA
Il gioco che si pratica a San Marco la Catola denominato "Giostra della Jaletta" (20 agosto) è una competizione equestre che si raggira intorno alla "la galetta" cioè "Jaletta".
Il gioco si aggira intorno al vaso di legno a doghe, in base al suo utilizzo si trova come secchie da pozzo, da cantina e da casa.
Fino a non molto tempo fa si svolgeva a "Piano Castello" e relative vie una giostra detta del Saraceno o Sarracino, questa di origine medievale sarebbe alla base della giostra della Jaletta, che si svolge ogni anno in via Garibaldi sotto le mura del Castello Pignatelli.
I partecipanti a tale gioco cavalleresco devono cavalcare o un cavallo o un mulo o un asino variamente addobbato,  senza sella e a dorso nudo, partecipono da decenni al gioco i vari rioni del paese sfidandosi.
Il gioco avviene in concomitanza alla festività del santo patrono San Liberato Martire.
San Marco la Catola conserva ancora questa millenaria tradizione, paragonabile al palio di Siena in tono minore, alla quintana di Ascoli Piceno, al Patio di Asti, e tanti altri palii sparsi in ogni angolo della penisola.

 

20.gif (66053 byte)