GASTRONOMIA

 

La cucina sipontina si richiama a quella comune in tutta la Puglia. Una cucina spesso frugale, semplice e genuina impostata su cinque elementi: i farinacei, l'olio d'oliva, i vegetali freschi e secchi, la carne ovina, il pesce. Il pane viene ancora confezionato in "pagnotte" o "scanate" (che raggiungono i sette chili), e il pane in pasta dà vita a numerose focacce che cambiano nome e ingredienti da luogo a luogo.

L'antico menù settimanale assegnava alla pastasciutta il martedì, il giovedì e la domenica; in non poche famiglie questa regola viene tuttora rispettata ed è pure mantenuto l'uso di paste caserecce: orecchiette, troccoli, maccheroni con il buco, maccheroni arricciolati (fusilli), lagane (lasagne), ecc.

 

Per condire la pastasciutta esiste una variopinta lista di sughi e salse. Piatti assai gustosi sono le orecchiette cotte con la rucola e arrossate con la salsa di pomodoro, i maccheroni alla salsa di pomodoro e peperoni fritti, le tagliatelle al sugo di coniglio selvatico, le penne con gli asparagi amari, i maccheroni casarecci al ragù di agnellone, i troccoli al sugo di seppie ripiene o di polipi.

Rimangono da nominare i due più celebri sughi: il ragù del macellaio che accoglie vari pezzetti di carni bovine, suine ed ovine, nonché lo stufato di bracioline; queste bracioline risultano da un involucro di carne di vitellone o di cavallina e da un ripieno composto di prosciutto, prezzemolo, pecorino, aglio, caciocavallo piccante a pezzettini, pepe, sale, peperoncino rosso.

 

Ma il primato spetta al pesce. Abbondano i polipi, le murene, le spigole, i dentici, le triglie di tutte le misure (le agostinelle del golfo), i calamari, le seppie, le orate, le sogliole, gli sgombri, le anguille, i prelibati frutti di mare.

La casearia offre latticini di pecora, di vacca, di bufala, mozzarelle, scamorze, pecorino fresco e stagionato, provolone, burrate, manteche, ricotte.

Il rustico tipico di Manfredonia è la farrata, fatto di sfoglia di pasta, riempito di grano macerato, di ricotta e di essenze estratte da erbe del monte Gargano. Fa risalire le sue origini alla focaccia di farro in uso presso i romani per la celebrazione delle nozze tra nobili. La farrata è legata, tradizionalmente, ai riti del Carnevale.