LUCERA
MONTE SAMBUCO
S. CRISTOFORO
LAGO Dl OCCHITO

Un primo itinerario di grande richiamo paesaggistico è quello che
si può percorrere partendo da Foggia o da Lucera per la Statale 17
fino a raggiungere una delle vette più alte del rilievo subappenninico,
che è quella di MONTE SAMBUCO a 980 metri in agro di MOTTA MONTECORVINO.
Nel cuore della montagna il bosco si estende per oltre 200 ettari con nuovi
e vasti complessi di rimboschimento per altri 300 ettari. La zona è
dotata di posto di ristoro e di strutture di sosta per assicurare una adeguata
ricettività, che è in fase di potenziamento con aree di svago
e di parcheggio, con servizi e attrezzature per pic-nic. Dopo alcuni chilometri,
nel silenzio delle fustaie che si inseguono per 300 ettari, si raggiunge
un'altra amena località: Il BOSCO DI S. CRISTOFORO in agro di S.
MARCO LA CATOLA, ricco di tutte le risorse forestali, dotato di attrezzature
di sosta, di aree da pic- nic e con trattoria tipica.
Man mano che ci si allontana dal bosco, il paesaggio assume contorni più
netti e precisi nella chiarezza dell'atmosfera, finché allo sguardo
si aprono in lontananza i massicci della Maiella e del Matese e le propaggini
del Sannio, mentre a valle si snoda il Fortore con la strozzatura della
Diga di Occhito.
A ridosso della diga imponente il turista rimane ammirato nello scoprire
tra valli e monti la vasta distesa d'acqua costituita dall'artificiale LAGO
DI OCCHITO di circa 13 Km. Il lago per capacità del serbatoio è
tra i più grandi d'Italia, mentre la superficie del bacino imbrifero
sotteso è di 1.012 Kmq.
Lo scenario è incantevole e si arricchirà sempre più
man mano che si svilupperanno le aree verdi con l'impianto di oltre 500
ettari di boschi sulle pendici del lago e si realizzerà compiutamente
una fascia arborea circumlacuale.
Lungo tutto questo itinerario si incontrano o si raggiungono a breve distanza
paesini deliziosi: MOTTA MONTECORVINO, situata su di un poggio ameno e isolato,
e PIETRAMONTECORVINO, con la sua bella piazza, che ricordano la distruzione
violenta dell'antica Montecorvino avvenuta nel 1137 per mano di Ruggero
il Normanno; CELENZA VALFORTORE, cittadina di antica origine e ricca di
motivi di richiamo e storici e paesaggistici; SAN MARCO LA CATOLA, gelosa
del suo bosco, della sua passeggiata al convento e delle sue buone attrezzature
ricettive e turistiche; CARLANTINO, che si è scoperta a interessi
archeologici e si gode le suggestioni della Valle del Fortore con l'invaso
di Occhito; VOLTURARA APPULA, quasi circondata dal Fortore, fiera delle
sue origini feudali e della sua bella cattedrale; più in disparte,
l'area VOLTURINO svettante su orizzonti sconfinati e devota alla protettrice
dei suoi campi, la Madonna di Serritella.