CASTEL FIORENTINO,
DRAGONARA E LE DIFESE BIZANTINE

I ruderi di Castelfiorentino, dove è morto Federico II

Da San Severo, che dista da Foggia 30 Km, prendere la strada che porta a Castelnuovo, a circa 13 Km. si trovano sulla cima di una collina i resti di Castel Fiorentino. È facile confondersi, conviene fermarsi alla casa cantoniera che si incontra a 10 Km. sulla destra, e farsi accompagnare. Bisognerà poi lasciare l'auto e salire a piedi sino alla cima della collina. E qui che nel 1250 morì Federico II.

Gli era stato predetto che sarebbe morto in un luogo il cui nome contenesse la parola fiore, e vicino ad una porta di ferro e così fu.
Oggi dell'antica fortezza fondata dai Bizantini e divenuta con Federico magnifico castello di caccia non resta che una volta a crociera ogivale e un tratto delle murature. Solo la foto aerea permette di leggere tra i cumuli di macerie la forma di una torre quadrata e di un palazzo addossata una torre circolare. Il palazzo è però scomparso non per azioni di guerra ma perché usato come cava di pietre, è da qui che proviene la lastra che costituisce l'altare della cattedrale di Lucera. Castel Fiorentino è luogo sacro alla memoria degli Svevi: sono oggi innumerevoli i turisti di lingua tedesca che vi si recano sulle tracce ancora esistenti di Federico II, Manfredi e Corradino. Lasciando Castel Fiorentino come per tornare a S. Severo prendere una delle numerose strade che portano a Torremaggiore.

 

TORREMAGGIORE

Ha un bel castello con fossato e torri cilindriche. Appartenne a duchi di Sangro che lo edificarono su di un nucleo più antico, nel XVI secolo. Oggi è del Comune che lo sta restaurando integralmente.
Dal castello parte la strada pel Casalvecchio, converrà seguirla fino alle porte del paese dove bivio dà l'indicazione per Ponti del Parco. È questa la strada per Dragonara (15 Km.). Il castello sorge sulla destra della strada, bisogna addentrarsi un po' e si giungerà su un terrazzo che domina il Fortore, confine naturale tra Puglia e Molise.

 

Un'immagine del centro abitato di Ascoli Satriano

Dragonara

Qui sorge il Castello di Dragonara, attualmente è quadrangolare con 2 torri cilindriche e due quadrate, un'altra torre sorge vicino. L'importanza strategica del luogo ha fatto si che alla fabbrica bizantina, che comprendeva anche due cinte concentriche di terra battura verso il fiume visibili con le foto aeree, si aggiunsero le opere costruite successivamente dagli Svevi (le torri rotonde) e dagli aragonesi (la scarpatura). Dragonara è uno dei castelli che ci permettono di capire come fosse articolata la linea di difesa della Capitanata bizantina all'inizio del 1000 contro il principato longobardo di Benevento.
Il sistema di fortezze fece capo con il catapano tracanioto (1004) a Dragonara e Lucera. Dopo la rivolta di Melo da Bari nel 1018, il catapano Basilio Boiannes fondò 4 vere e proprie città murate: Troia, Fiorentino, Dragonara e Civitate. A questi 4 grandi centri erano collegate poi fortezze minori (Tertiveri, Biccari, Lucera, Ascoli Satriano, Termoli, Castelluccio Valmaggiore). Il sistema resse bene fino all'avvento dei Normanni. Alcune piane forti come appunto Fiorentino e Dragonara furono utilizzate dagli Svevi. Di questa antica catena di fortificazioni sono rimasti gli scarsi e poco leggibili ruderi di Fiorentino e Civitate (tra S. Paolo di Civitate e Sarracapriola), il castello di Dragonara e una unica città, Troia, che ha perduto ogni traccia delle sue antiche fortificazioni