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CASA CIRCONDARIALE DI FOGGIA

In accordo con Eleonora Arena, educatrice - e con la  Direttrice Immacolata Furio -  è stato messo a punto il programma di recupero della biblioteca della Casa Circondariale di Foggia. Non è un programma definito in tutti i particolari. Anche perché alcune cose sono chiare, altre meno. Ma nell’incontro che abbiamo avuto alcune idee le abbiamo messe a punto.

 Catalogare e automatizzare la biblioteca. Questo è chiaro, ma è anche scontato. Animarla, nel senso di programmare occasioni per farne conoscere il funzionamento. Anche questo è chiaro. Meno scontato, dati i destinatari, ma proprio per questo e per altri versi meno banale. Anche se già questa bozza di programma richiede un certo impegno e un certo tempo.

 Dimenticavo il motore di tutto questo: “il bibliotecario”. Nel carcere di Foggia c’è una biblioteca e un bibliotecario. Chissà attraverso quali elucubrazioni nel gergo ministeriale ha preso il nome di “scrivano” (!). Comunque questa presenza non è per niente scontata. Venti anni fa non era così.

 L’attuale bibliotecario del carcere di Foggia è persona giovane, di una certa cultura, gentile e interessato all’incarico. Certo ci sono i limiti del posto. Ma lui ha delle idee. In più ha la collaborazione del personale di sorveglianza. Su una sua idea è stato costruito un carrello per la distribuzione dei libri. Per farli vedere. Non è il massimo in fatto di design, ma svolge la sua funzione. Al momento non si è riusciti a trovare un mezzo migliore per collegare i lettori ai volumi.

 C’è anche un regolamento. La lettura è solo su prestito. Si possono avere in prestito quanti volumi si vuole, ma non si possono tenere più di tre volumi e solo per tre settimane. Poi bisogna restituirli. In caso di uscita viene richiesto il nulla osta del bibliotecario! E questo per un momento sorprende, ma poi lo si trova comprensibile e perfino “coerente” col rispetto di resta e di chi si occupa della biblioteca.

 Il catalogo. Al momento si tratta di fogli excel. Un elenco o poco più con l’autore, il titolo e la collocazione. Ma garantisce il prestito. La consistenza della biblioteca è di circa 4000 volumi che il bibliotecario ha diviso negli scaffali utilizzando le categorie che si possono leggere nella tabella.

Antica Biblioteca

198

Inglese

13

Architetura

12

Libri Cultura Varia In Albanese

10

Argomenti Vari

151

Libri Cultura Varia In Olandese

21

Arte E Pittura

17

Magia E Astrologia

8

Arte Mestieri E Hobby

65

Matematica

38

Cultura Generale

79

N-Italiana

606

Cultura Varia Italiana

157

N-Straniera

1090

Cultura Varia Straniera

121

Poesia

132

Dizionari-Codici

14

Religione

296

Economia E Finanza

10

Romanzi

40

Educazione Civica

96

Salute E Medicina

94

Educazione Linguistica

9

Scienze

95

Enciclopedia

66

Sport

16

Foglio Di Biblioteca Libri Gialli

121

Storia

260

Foto Cine Teatro Musica

56

Vari

209

Fumetti

102

Totale

4202

Non è la classificazione di Ranganathan, ma vedo che funziona…

A questo punto il programma che ho chiamato di “recupero”  in realtà non ha molto da recuperare. Si può pensare, come appunto abbiamo pensato, di migliorare il catalogo. Di proporre occasioni per la sua consultazione. Si è parlato di un portatile… Di generosi donatori. Possiamo pensare di pubblicare le informazioni bibliografiche sul web… Di chiedere alla biblioteca provinciale una copia del suo catalogo e di trovare un accordo per il prestito. Tutto bene. Ma trovare forme di interscambio, di comunicazione, di coinvolgimento del territorio è una questione sulla quale siamo solo all’inizio.

 Uscire dal carcere non è facile, ma anche entrarvi presenta a volte le sue difficoltà. Non che non si senta che tutti ce la mettono tutta per facilitare le cose. Ma è che qui, forse solo qui, comunque qui in maniera comprensibilmente particolare si sente “la norma”.

 Inutile dire che abbiamo tentato le spiritosaggini che il caso sembrava suggerire: ..dedicare un sezione alla letteratura d’evasione… leggere d’un fiato “Le mie prigioni”… Ma abbiamo lasciato perdere quasi subito. Dall’interno non sono sembrate abbastanza spiritose. Del resto, come gruppo, arrivavamo secondi, sui siti come www.ristretti.it ce ne sono anche altre. E ci divertiva molto di più fantasticare su quello che avremmo fatto. C’è da incrementare le sezioni in lingue slave, anche russe. Per gli arabi al momento, oltre alla sollecitazione che ha trovato riscontro da parte dell’ambasciata tunisina con un  plico settimanale di giornali,, non sembra si possa fare di più. Servono assolutamente dei dizionari!

 Credo che ci metteremo in contatto con Sofri e con l’Associazione dei Bibliotecari per avere qualche soluzione da proporre al magistrato di sorveglianza, senza del quale è impossibile quasi tutto, anche arrivare a figurarsi uno schema di programma per la biblioteca. E pensare che a Treviso, lo scorso settembre si è già svolto il III Convegno Nazionale dell'Associazione Biblioteche Carcerarie: ” Periferie nella città: lettura e biblioteche in carcere”. Speriamo di poter partecipare dignitosamente all’incontro di dicembre su “Carcere, lettura, biblioteche e diritti umani” in programma a Ravenna.

 …Forse non tutti sanno – per dirla con eufemismo – che la prima idea di catalogare questa biblioteca risale al 1984 (Presidente della Provincia:Michele Protano, Direttore della Biblioteca: Angelo Celuzza)

 … Se qualcosa non cambia in questa città vivere sarà solo un veder trascorrere il tempo: uno svantaggio per tutti, perfino per i detenuti.

 Eleonora Arena – Antonio De Cosmo

(pubblicato su Foggia & Foggia)