UN SALUTO AD ELISA

 

 

 

Penombra, quella sera, nella sala di Palazzo Dogana …

 

Io, stranamente, in anticipo …

 

Tu, seduta lì, da sola, quasi in attesa del mio arrivo...

 

Sembra strano, ma c’è un filo invisibile che lega a volte noi creature e che ci consente

 

di fare insieme la stessa strada …..

 

Mi sono avvicinata a te con il cuore in tumulto e tu …..  tu sei uscita dal buio e dal

 

silenzio con i tuoi occhi fieri e profondi ed il sorriso dolce e malinconico.

 

Sei uscita dal buio e dal silenzio per entrare nella mia vita con la forza del tuo dolore

 

travolgente e dignitoso, con l’energia indomita di chi ha conosciuto l’inferno della

 

Storia e desidera ardentemente che non si ripeta mai più ...

 

Poche parole le mie … Amerigo Setti, il tuo invito a fotografare ad Auschwitz “ la

 

Morte”... tuo figlio Silvio …

 

Poche parole,  ma sufficienti perché il libro della tua anima si aprisse con pagine

 

ancora più intense di quelle stampate.

 

Due donne … l’una di fronte all’altra … una madre ed una figlia a cui consegnare

 

una memoria … nella semplicità e nell’umiltà di una verità incancellabile.

 

4 Febbraio 2003 – Tu, Elisa, al Pascal.

 

Un uditorio ammutolito di fronte ai racconti raccapriccianti, ma composti, di

 

un’umanità ridotta a brandelli fisici e psichici … e a volte dispersa nell’aria col fumo

 

dei comignoli ...

 

Un uditorio ammutolito, ma affascinato dalle Tue parole di perdono, di pace …

 

una risposta d’Amore a chi ha marchiato quel numero, A 24020, sul tuo braccio e

 

 a chi ha inferto ferite inguaribili alla Tua anima.

 

Una risposta d’Amore agli aguzzini implacabili di ieri, di oggi, di domani, un “ no”

 

risoluto ai tanti Olocausti che hanno macchiato e macchiano la nostra Storia quando

 

dimentichiamo, come tu dicevi, che esiste un’unica razza, quella umana, ed unico

 

Dio …quando consentiamo che la nostra Intelligenza diventi Follia...

 

E oggi, a sessant’anni  dalla liberazione di Auschwitz , questa Biblioteca prende il

 

tuo nome...

 

Oggi, in questa Biblioteca, il tuo Silenzio diventa Parola viva ed incandescente,

 

questo luogo diventa scrigno in cui la “ memoria” delle tue “ memorie” sarà custodita

 

per sempre.

 

Il nostro viaggio insieme a te, Elisa, continua, e il tuo volto, impresso su una tela

 

dalle mani dell’artista Nellj Maffia, esce dal buio e dal silenzio delle coscienze

 

intorpidite e diventa Luce di un’anima che ha lasciato in questa scuola e in questa

 

città un testamento spirituale scritto con la penna dell’Amore.

 

 

 

ANNA MARIA de MARTINO

 

 27 gennaio ’05