Biografie 6

ALBERTO AMORICO

Nato a Foggia il 1906, dal 1928 è stato residente a Milano, adottò come pseudonimo il nome "Morik". Caricaturista, disegnatore e pittore ha fornito belle caricature ai giornali del l'epoca ed ha partecipato a numerose mostre, fra cui, la "Prima Mostra Provinciale di Belle Arti ed Arte Applicata di Foggia" nel 1922. Effettuò cinque esposizioni alla saletta della Villa Comunale di Foggia dal 1925 al 1947. Fu presente al Palazzetto dell'Arte del capoluogo nel 1958 e 1967. Fece parte del gruppo artistico "En Plain Air" di Bormio. Della sua folta produzione si conosce un ritratto del Sen. G. Pepe conservato nella collezione Pepe a Foggia. Tre pezzi sono conservati presso il Museo Civico di Foggia e due si trovano presso l'Azienda Provinciale per il Turismo di Foggia. Probabilmente le capacità tecnico-esecutive dell'artista non sembrano essere state apprezzate e valorizzate adeguatamente. Negli ambienti della Provincia di Foggia sono conservati tre bei dipinti dell'Amorico: una Veduta del campanile di Foggia, una spumeggiante Figura di donna e un pastello acquerellato, Ritratto di Raffaele Pagliara.

PIETRO ANNIGONI


Nato a Milano nel 191 0 e morto a Firenze nel 1988, si perfezionò presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Carena e Graziosi. Esordì nel 1929 con una mostra di disegni. Le sue opere si riconoscono per uno spiccato riferimento alla tradizione ed al verismo. Nel 1947 firmò, insieme a Sciltian ed ai fratelli Bueno, il Manifesto dei "Pittori della realtà". Sue opere ed affreschi si ritrovano in varie chiese italiane. Dipinge figure, nature morte, paesaggi e composizioni di carattere religioso. Noti sono i suoi ritratti di personaggi famosi. Ha avuto un'elevata produzione, specie per quel che riguarda la grafica. Le sue più importanti personali lo conducono a Londra ed a Milano nel 1962, a New York ed a S. Francisco nel 1969. Nel 1977 è alla Galleria Comanducci di Milano e nel 1981 a Palazzo Vecchio di Firenze. Molte sue opere sono conservate presso
Musei ed Istituti culturali italiani e stranieri. Di questo pregevole artista nazionale la Provincia di Foggia conserva una raffigurazione di donna in serigrafia monocroma.

GIUSEPPE AR

Nato a Lucera nel 1898 e morto a Napoli il 1956. Fu acquerellista, disegnatore e pittore. I suoi primi lavori furono esposti ed acquistati alla "Biennale" romana del 1921. Un linguaggio scarno ed intimistico caratterizzò la sua produzione che sin dalle prime fasi ebbe un notevole successo. Dalla sua giovinezza, vissuta in povertà, trasse le ambientazioni caratterizzanti le sue rappresentazioni: paesaggi, figure umane e nature morte. Partecipò a più di 80 manifestazioni fra personali, retrospettive e collettive d'Arte. Fu presente alla "Quadriennale" romana nel '31, '35 e '39. Un suo bel pezzo, La Madonna del Rosario, è esposta al Museo Civico di Foggia. Altri lavori sono conservati presso la Pinacoteca Prov.le di Bari alla Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Bari dove è conservato un quadro dal titolo La Canonica; al Museo Civico di Lucera e presso la Prefettura di Foggia. Altra importante tappe del suo operato, Il Pellegrinaggio, è esposto alla Galleria Nazionale d Roma che l'acquistò nel 1922.
L'Ente Provincia raccoglie tre sue pitture: due Controluce di piccole dimensioni ed una Figura di donna intenta a lavori domestici.

GUGLIELMO BLAEU

Celebre cartografo olandese (WiIlem Blaeu) e fabbricante di strumenti matematici ed astronomici, nacque ad Alkmaar nel 1 571 e morì a Amsterdam nel 1638. Fu allievo dell'astronomo Tycho Brahe da CL apprese i fondamenti della cosmografia e della geografia, la costruzione e l'uso degli strumenti astronomici. Tra i suoi lavori è noto il Mappamondo "Novi Universi Terrarum Urbis Mappa", unico esemplare conosciuto. Oltre alle carte geografiche pubblicò "Het Lycht der Zeevaert", un'opera nautica, largamente utilizzata nella prima metà del XVII secolo. Studiò fra l'altro sui metodi di calcolo delle longitudini. Nel 1633 fu nominato cartografo della Repubblica. Dopo la morte, la sua opera fu continuata dai figli Giovanni e Cornelio e, più avanti, dal nipote Guglielmo. Provinciale di Foggia conserva due cartine geografiche raffiguranti la Capitanata.

ALFREDO BORTOLUZZI

E' nato a Karlsrhue agli inizi del secolo e morto a Peschici (Fg) nel 1995. Frequentò la "Badischen Kunsthoschule" ottenendo il diploma di Maister-Schuler, ma la sua più autentica formazione artistica avvenne al "Bauhaus" di Gropius a Dessau dalla fine degli anni venti. Lì ebbe come insegnanti alcuni fra i maestri storici dell'Arte moderna e contemporanea: Joseph Albers, Wassili Kandisky, Oscar Schlemmere, primo fra tutti Paul Klee dal i quale Bortoluzzi recepì molti dei dettati teorici e formali che sono alla base della sua espressione artistica. Quella scuola però ebbe breve vita; infatti la mostra di maestri e di alunni allestita a Dusseldorf nel 1933 fu sequestrata dai nazisti. Nel migliore periodo il "Bauhaus" ospitò Fernand Leger, venuto appositamente da Parigi, e due prestigiosi psicanalisti, i primi peraltro, Sigmund Freud e Cari G. Jung. Dopo l'ostracismo del 1933 Bortoluzzi si dedicò alla danza, alla coreografia ed alla scenografia. Riprese a dipingere dopo la guerra e ad Haidelberg espose insieme a KIee, Kandiskyed altri che rappresentavano gli artisti proibiti dal Nazismo. Dal 1947 al 1954 espose in alcune importanti città tedesche. Trasferendosi in Italia, a varie riprese, effettuò un congruo numero di personali. Agli inizi degli anni ottanta è stato presente a Foggia con una sua "Personale d'Arte", patrocinata dalla Provincia. NeI 1990 ha esposto nella Repubblica di San Marino. Dell'autore italo-tedesco l'Ente Provincia possiede nei suoi Uffici quattro bei pezzi: Pesaggio di Peschici, una Veduta di Venezia, un Paesaggio Garganico ed una suggestiva Visione di Cavalli.

REMO BRINDISI

Nato a Roma nel 1918, si forma artisticamente presso la Scuola d'Arte di Urbino. Inizia la sua carriera pittorica con lavori di carattere descrittivo di tenore lirico. Più avanti, forse anche per ragioni di mercato, semplifica le sue opere in una visione espressionistica che tende poi ad adeguarsi ad una delle linee di ricerca contemporanea: la "Nuova Figurazione Dipinge volti, figure, paesaggi e predilige alcuni temi ricorrenti come I "Venezie","i Oppositori", "I Pastorelli". Dal 1948 partecipa a vari "Biennali" di Venezia. E' presente ad alcune "Quadriennali" di Roma. Nel 1955 effettua due esposizioni a Milano. Nel 1966 è ancora a Milano. Nel
1969 presenta i suoi lavori al Museo dell'Aquila ed alla Galleria Civica di Imperia. Nel 1980 espone ad Antibes, San Marino e Velletri. Nel 1981 si ripresenta a Milano. Sue opere sono esposte in alcune città italiane, ed all'estero, ad Haifa e Salisburgo. E' noto che di questo autore vi sono molti falsi in giro.
Dell'artista romano la Provincia di Foggia tiene un olio su tela raffigurante un volto.

NICOLA BOFFA

Nato ad Ascoli Satriano il 1859, è morto a Napoli negli anni 30. Disegnatore e pittore si è formato alla Scuola di Belle Arti di Napoli dove acquisì il diploma. A Napoli insegnò disegno per molti anni. Fu un pittore anticonformista. Ha partecipato ad alcune importanti mostre fra cui una a Berlino nel 1 883, nell'ambito di una "Rassegna dell'Arte italiana e spagnola". E' stato presente alla mostra commemorativa "Salvator Rosa di Napoli dove espose un bel Raffaello morente. Presso la Provincia ci Foggia v'è un suo quadro: Ritratto di Francesco De Sanctis.

BENEDETTO CALDARA

Nato a Napoli nel 1879, fu figlio del noto pittore della Corte borbonica, Domenico Caldara. Dalle suggestioni pittoriche provenienti dal padre apprese l'amore per l'Arte. Fu premiato con Medaglia alla "Prima Mostra
Prov.le di Belle Arti ed Arte applicata in Foggia" nel 1922. Ha esposto a Foggia nel 1923, 1937, 1939 e 1950.
Dell'artista napoletano, di prestigiosa scuola, l'Amministrazione Provinciale di Foggia conserva una buona Natura morta.

PINO CONTE

Nato a Palo del Col le ma operante a Roma, ha partecipato ad innumerevoli mostre tra cui, una delle più importanti, "L'altro volto di una Musa", antologia dell'Arte contemporanea tenutasi alla Galleria Borghese a Roma. In questa esposizione era in compagnia di importanti personaggi dell'Arte internazionale: Michele Cascella, Salvator Dalì, Giorgio De Chirico, Salvatore Emblema, Gaetano Resta, Mino Maccari, Aligi Sassu, Mario Schifano ed Alberto Sughi. Ha prodotto un cospicuo numero di sculture di un certo pregio sia in marmo che in bronzo. Un suo importante lavoro, intitolato L'albero della vita, è posto fra un Rodin e un Moore alla National Gallery di Melbourne. Altro lavoro, una testina di bimba in bronzo, è conservata al Museo Civico di Foggia. Un suo marmo bianco, un Nudo di fanciulla, è nella Sala Giunta di Palazzo Dogana.

FRANCESCO GALANTE
Nato a Margherita di Savoia nel 1884, è morto a Napoli il 1972. Disegnatore, illustratore e pittore, studiò alle Belle Arti di Napoli, città dove operò e produsse un gran numero di lavori parallelamente all'attività di insegnante. Fu allievo di Vincenzo Volpe e di Michele Cammarano. E' stato collaboratore degli editori Sonzogno e Treves a Milano come illustratore di libri e riviste. Espose, oltre che in Italia (Torino, Roma, Rimini e Milano), anche all'estero (Parigi e Santiago del Cile). E' stato presente alla "Primavera Fiorentina" del 1912. Nel 1913 ha partecipato alla "Secessione Romana". Espose inoltrealla "Lega Navale"di Roma, alla "Biennale" di Napoli, al "Salone d'Automne" di Parigi ed a Monaco di Baviera. Fra i suoi innumerevoli interventi si ricordano gli affreschi del soffitto di S. Maria di Nocera Inferiore, quelli nella Biblioteca del Politecnico di Napoli e nel soffitto del Teatro Mercadante a Napoli. In Provincia vi sono due sue pitture. Si tratta di una rappresentazione del Porto di Ischia e una Figura di donna che legge sdraiata su un divano.

VINCENZO GEMITO

Nato nel 1 852 e morto nel 1 929, ha avuto varia fortuna. E' noto infatti che l'Arte di questo scultore napoletano è stata abbastanza controversa. Oggetto di esaltazione durante i primi anni del '900 anche attraverso gli scritti di D'Annunzio, ha poi attirato su di sé una critica spesso negativa che negli anni '20 l'ha visto ingiustamente minimizzato. In sostanza è stato oggetto di contesa fra i fautori del Classicismo e gli anticlassicisti. La sua Arte in verità sfugge ad ogni forma di schematizzazione critico-letteraria, avendo egli ricondotto ogni volta la tradizione classicista, il "mito meridionale", dalla favola alla realtà, riportando la formula culturale aulica al le sue originarie radici popolari. Alberto Savinio ha scntto alcune delle sue più belle pagine letterarie su Gemito, raffigurando l'Artista napoletano come un antico greco redivivo. Durante la sua vita vi furono dei lunghi momenti di forte crisi. Nel 1885 si rinchiuse nella sua stanza e non ne uscì che dopo 18 anni. In questo periodo produsse una gran quantità di disegni, molti dei quali egli stesso distrusse. Nel 1905 torna a vita normale e ricomincia a frequentare i Musei. La sua prima opera è Il Giocatore ora a Capodimonte. Compose, fra i molti altri pezzi, l'Acquaiolo nel 1880 che ricorda il Satiro Danzante d'epoca classica, il suggestivo ritratto di Anna Gemito del 1886 ed un'opera della vecchiaia, La Madonna del Grappa. Di questo grande scultore italiano si conserva una delle svariate copie tratte dall'originale, eseguita forse nella seconda metà del secolo, che rappresenta una Testa di vecchio, probabile raffigurazione di Omero.

EMILIO GRECO

Nato a Catania nel 1913, è stato titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Roma. Su invito, ha insegnato all'Accademia di Monaco di Baviera e di Salisburgo. Ha avuto un'infanzia non troppo facile ma quando v'è stata l'opportunità, si è iscritto all'Accademia di Palermo.
Nel 1948 si trasferì definitivamente a Roma dove ha operato. Nella Capitale ha insegnato come assistente di Ruggeri al Liceo Artistico. Nel 1943 espose alla "Quadriennale" romana dove vendette una sua scultura alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea. Per interessamento di Ragghianti è invitato alla Biennale di Venezia del 1948. E' fra i partecipanti ad un'importante mostra tenutasi al Museo d'Arte Moderna di New York. Nel 1953 ha vinto il concorso a Collodi per il monumento a Pinocchio. Nel 1956 vince il premio scultura alla "Biennale" veneziana. Nel 1 961 riceve l'incarico di decorare le tre porte del Duomo d'Orvieto.
L'artista ha sempre prediletto la figura umana. Famose sono le sue opere intitolate Bagnanti. Tra l'altro ha realizzato parecchie monete e francobolli per il Vaticano e per la Repubblica di San Marino.
Del rinomato scultore catanese è conservato presso Palazzo Dogana un Nudo di donna in serigrafia monocroma.

JAN JANSSON


Cartografo olandese (JOHANNES JANSSONIUS) operante nella prima metà del XVII secolo ad Amsterdam, è noto per la continuazione, insieme al cognato Enrico Hondt del lavoro del più anziano maestro e cartografo Jodocus Hondt. Lavorò ad un'importante raccolta cartografica che dal 1638 assunse il titolo di "Atlas Novus" che era la risistemazione, arricchita, del famoso "Atlas di Mercator", per il quale già dal 1604 Jodocus Hondt aveva acquistato tutti i rami delle carte geografiche.
Dell'antico ricercatore straniero la Provincia di Foggia custodisce tre carte geografiche: una raffigura l'Italia Meridionale e le altre due la Capitanata.

GIOVANNI MANCINI

Nato a Foggia nel 1902, residente a Manfredonia dal 1977, disegnatore e pittore, espose nel 1922 alla "Prima Mostra Provinciale di Belle Arti ed Arte applicata". La sua prima personale fu allestita nella Saletta della Villa Comunale di Foggia nel 1930 alla quale seguì un'altra nel 1931. Ha lavorato per lo più a Foggia. Nel 1932 usufruì di una borsa di studio messa a concorso dal Podestà di Foggia per il perfezionamento in pittura. I paesaggi sono i temi più rappresentativi di questo prolifico pittore che nel 1948 approntò un'importante personale dal tema "Paesaggio Daunio". Dell'artista sono note, fra l'altro, cinque opere conservate presso il Museo Civico di Foggia. In Provincia sono conservate tre sue pitture. Una rappresenta un Paesaggio urbano piovoso, un'altra Il campanile del la Cattedrale di Foggia e l'ultima, una suggestiva Marina tempestosa.

ENNIO MARZANO


Nato a Lecce nel 1 904, è morto a Bari nel 1 984. Disegnatore e pittore, studiò alle Belle Arti di Napoli. Fu allievo di Michele Cammarano e  Francesco De Santis, entrambi a loro volta allievi del Palizzi. Dagli anni Trenta in poi partecipò a tutte le Sindacali Lombarde ed alle Permanenti di Belle Arti ed a molte altre esposizioni a carattere nazionale. Sue opere sono alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, alla Pinacoteca Provinciale di Bari e presso i Comuni di Bari e di Taranto. Un suo lavoro del 1936, intitolato Sosta, è conservato nella Civiche Raccolte d'Arte presso il Castello Sforzesco di Milano.
Del Marzano la Provincia di Foggia tiene una pittura che è il Ritratto di Nicola Zingarelli.

GIORGIO MICHETTI


Allievo di Lorenzo Viani, "il magnifico pittore dei vageri", metodicamente apprese il mestiere di pittore in un periodo che, insieme al Viani, vedeva l'operato più domestico di Enrico Pea. Nella stagione "fiduciosa" del dopoguerra, epoca della stesura letteraria di "Pane duro" di Silvio Micheli, matura la sua ricerca pittorica. Dall'esordio degli anni 30, attraverso l'esecuzione ditemi di carattere popolare, arriva all'ultima pittura che raffigura temi drammatici e michelangioleschi. L'attività del Michetti è stata intensissima. Ha effettuato molte personali, da Locarno (CH) a S. Louis (USA) ed ha partecipato ad un buon numero di manifestazioni in Italia ed all'estero, dal salone del Broletto di Novara nel 1969 alla Campagne-Rosemberg Gallerie di Berna nel 1984. Innumerevole sono state le partecipazione a collettive d'Arte dove ha ottenuto premi e riconoscimenti. Esse vanno da Milano, dove è spesso presente, a Toronto (Canada) nel 1967, da Marsala nel 1976 a Basilea (CH) in occasione della "Mostra dei Maestri Ticinesi e Lombardi" del 1979. A Crotone fu presente nel 1984 e a Foggia nel 1987. Di questo laboriosissimo pittore l'Amministrazione Provinciale di Foggia conserva un lavoro pittorico dal titolo Difendiamo l'amore.

ALFREDO PETRUCCI

Denominato"Il Duccio del Gargano" è nato a Sannicandro Garganico il 1888 e morto nel 1969. Storico, disegnatore e incisore, fra gli artisti locali è quello che ha prodotto quasi esclusivamente disegni e acqueforti. E' stato Direttore del Gabinetto delle Stampe a Roma. Come storico ed esperto della incisione ci ha lasciato la famosa opera: "Cattedrali di Puglia". Fra le opere storico-critiche, si ricordano "Donatello" Buenos Aires 1914, "Castel del Monte" Milano 1921, "Le illustrazioni della Divina Commedia" Roma 1921, "Alle scaturigini dell'Arte romanica" Siena 1923. Fra i lavori grafici più significativi va citato "La Torre costiera del Gargano" del 1922 che è presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Eseguì un buon numero di paesaggi garganici e di vedute di Bari e svariate illustrazioni di altre città italiane. Di questo colto e appassionato artista, la Provincia conserva un Paesaggio ad olio, cinque acqueforti di piccole dimensioni e 25 disegni utilizzati per la sua pubblicazione sulle Cattedrali di Puglia.

ALIGI SASSU

Nato a Milano nel 1912, ha iniziato a dipingere da giovanissimo intorno al 1926. Effettuò la sua prima personale nel 1930 dopo aver partecipato al movimento futurista in Italia. Ebbe contatti con Birolli, Manzù ed i chiaristi" lombardi. Orienta la sua creatività artistica verso il Post-Impressionismo dopo il viaggio a Parigi, dove ebbe diretta conoscenza delle opere di Delacroix, Gericault e degli Impressionisti. A Milano nel 1937 è fra i promotori del Gruppo di Corrente. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1928, 1948, 1952 e 1954. Nel 1952 e 1956 è alla Quadriennale di Roma. Personali significative sono allestite alla Galleria Civica di Monza ed a quella di Cagliari. Nel 1977 è al Centro Rizzoli a Milano, sotto la loggia Ruccellai a Firenze nell'80. Nel 1981 è alla Galleria Civica di Campione d'Italia. Paesaggi, figure, nature morte, scene di vita quotidiana e di impegno sociale sono i temi prescelti eseguiti con le tecniche pittoriche della tempera, dell'olio e dell'affresco. Produce anche lavori scultorei in bronzo e ceramica di una certa rilevanza. Di questo laborioso autore, di cui si stimano a tre-quattro mila i lavori eseguiti, v'è in Provincia una serigrafia che raffigura un gruppo di cavalli in movimento.

LUIGI SCHINGO

Nato a San Severo nel 1891, vi è morto nel 1976. Fu acquerellista, pittore e scultore. Della vasta produzione artistica di questo maestro si segnalano i due busti ritraenti Lorenzo Scillitani, uno posto nella Villa Comunale e l'altro nell'atrio dell'opera Pia "L. Scillitani" a Foggia. Alla "Prima Mostra Provinciale di Belle Arti ed Arte applicata di Foggia" del 1922, espose, oltre ad alcune sculture, 11 dipinti di cui uno, Pellegrinaggio, fu acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione e collocato nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Espose alla "Prima Mostra d'Arte Nazionale del Sindacato Prov.le Fascista BB.AA." di Foggia nel 1937. Nel 1950 partecipò ad una "Collettiva" a Foggia. Sue opere, sculture e dipinti, sono esposti al Museo Civico di Foggia, dovevi sono un Golfo di Manfredonia, dei Ruderi di Castel Fiorentino ed una scultura in gesso patinato raffigurante Umberto Giordano. La Provincia di Foggia conserva tre suoi bei paesaggi dì Capitanata.

ALBERTO TESTI


Nato a San Severo nel 1874, è morto a Foggia il 1954. Fu disegnatore, decoratore e pittore. Da giovane svolse i lavori più umili fra muratori e fabbri e frequentò contemporaneamente una Scuola di disegno e decorazione a Napoli. Tenne a Foggia una scuola di disegno e pittura in cui si sono formati validi pittori e decoratori. Durante la sua giovinezza viaggiò frequentemente anche all'estero dove produsse un buon numero
di dipinti. Al Museo Civico di Foggia è esposto una sua opera, raffigurazione un personaggio popolare ed alcuni disegni di Antonio Pastore, suo allievo. Del laborioso pittore si conoscono dipinti sul mondo classico e rinascimentale che danno il giusto quadro della sua perizia e della sua cultura. Dal 1914 al 1919 Alberto Testi coprì la carica di consigliere comunale. Molte persone che lo conobbero ricordano ancora oggi la sua figura di educatore e cittadino di ferma rettitudine. Fra l'altro partecipò a Foggia ad alcune collettive nel 1922, 1928, 1939, 1941, 1948 e 1950. Una buona rivalutazione della sua attività artistica si è avuta con la "Mostra antologica" organizzata dalla Provincia presso la Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea nel 1981, presentata con un catalogo critico di M. Casamassima. In Provincia v'è un suo bel pezzo, Ritratto di Luigi Zuppetta.