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Le Tremiti - anticamente dette Insulae
Diomedae - si chiamano così forse a causa delle scosse di terremoto che sovente si
registrano in mare. L'Arcipelago - situato a metà strada tra le coste settentrionali del
Gargano e quelle della Dalmazia - è formato da cinque isole rocciose e poco popolate: San
Domino, la più votata al turismo; San Nicola, sede delle attività
amministrative; Capraia, nota per la coltivazione delle piante di capperi e due
piccoli scogli - Cretaccio e la Vecchia - che sono però di difficile
accesso. Disabitata, e ancora più distante, sorge poi l'isola di Pianosa. Le Tremiti sono legate al mito di Diomede, approdato qui esule dalla guerra di Troia. E diomedee sono detti i singolari uccelli che popolano l'isola e che di notte producono un suono misterioso, simile ad un lamento: tale suono stridulo, secondo una leggenda popolare, è quello dei guerrieri di Diomede, compagni di sventura dell'eroe greco, che ogni sera si reincarnano nei volatili. Come l'antica fortezza o abbazia benedettina, di origine tardo-medievale, con l'annessa chiesa dal bel soffitto in legno, che conserva ancora un mosaico pavimentale romanico, un grande e ricco polittico del 1450 circa, un crocifisso bizantineggiante dipinto nel sec. XIII e una interessante ed espressiva statuetta trecentesca raffigurante una Madonna col Bambino. Dal 1989 con l'istituzione del Parco Marino è stato possibile preservare tutta l'area costiera e le profondità marine. Inutile ricordare che l'economia tremitese trae profitto oltre che dal turismo, dalla pesca. DATI |
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Data Ultima Modifica: 04-07-2000
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